- Corriere della Sera, 12 marzo 2000 -

Nessuna meraviglia: semplicemente Rol

di Alberto Bevilacqua

 

«Non passa giorno senza che io riceva lettere che mi chiedono di Gustavo Adolfo Rol, che protagonisti del secolo, fra i più prestigiosi in ogni campo, definirono «fenomeno vivente». E questo perché ne cito puntualmente i poteri nella rubrica che tengo in "Sette", il supplemento settimanale di questo quotidiano. Perché di Rol sono stato uno degli amici privilegiati nei suoi «rapporti a distanza». Perché ho raccontato questi rapporti, prodigiosi, in uno dei miei libri, quando lui era ancora in vita. Perché, dietro il mio tavolo di lavoro, tengo un dipinto di Madonna con bambino, che nessuna mano terrena ha tracciato; l'ultimo dono di Gustavo, che sapeva far apparire, concretamente, dipinti anche celebri. Solo ieri, due lettere. In una, una signora torinese scrive, come tanti: "Sono rimasta affascinata da quest'uomo che non è stato compreso dai media». Nell'altra, un lettore milanese si scaglia, giustamente, contro «quegli esponenti o presunti tali - del mondo scientifico che non perdono occasione per accanirsi contro tutto quanto non è riconducibile alle loro scienze esatte". Si citano, in particolare, i nomi - che non farò - di un noto divulgatore e di una scienziata, che avrebbero potuto evitare di procurare a Rol, poco prima della morte, l'ultima, inaccettabile umiliazione. Ma sono, con tutto me stesso, d'accordo: il sapere tutto su come s'accoppiano le foche monache, non autorizza a dileggiare, senza conoscere. Che proveranno ora questi signori leggendo (ma non lo leggeranno) questo prezioso libro di Catterina Ferrari che, dopo aver vissuto accanto a Gustavo negli ultimi dieci anni, ha raccolto, senza intervenire in prima persona, eccezionali documenti diretti: dalle "Agende" alle "Lettere", ai "Pensieri", alle "Poesie"? A parte le facoltà di Rol (le riassume Federico Fellini: "L'uomo più sconcertante che io abbia conosciuto. Sono talmente enormi le sue possibilità, da superare anche l'altrui facoltà di stupirsene"), ci si trova di fronte a uno scrittore di rara intensità, a un pensatore, e a un filosofo del credo religioso, di enorme portata. Si tratta, e non ci sono squallide denigrazioni che tengano, di una personalità fra le più sorprendenti del secolo. La verità sta venendo a galla. Le manifestazioni del suo talento superiore richiederebbero uno spazio illimitato, ma si riassumono nel principio: "Lo spirito intelligente", posseduto da ciascuno di noi, è quel "quid" che compendia tutto quello che noi siamo e sa tutto del presente, passato e futuro, e rimane sulla terra anche dopo la morte. Molte volte ho parlato, con Rol, dei suoi rapporti con Einstein, che ebbe modo di assistere, affascinato e scosso, ai suoi esperimenti che ci convincono di una cosa: c'è tanta verità ancora da scoprire».

Si veda anche la partecipazione di Bevilacqua alla trasmissione Enigma, dedicata a Rol.