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« Certamente un rapporto tra spirito e materia esiste: la Scienza non lo conosce, io appena lo intuisco e lo posso dimostrare, ma non come lo voglio e come mi si chiede di farlo. Una collaborazione con la scienza io la invoco, senza quel presupposto di sfiducia che non offende la mia trascurabile persona bensì la conoscenza che ho raggiunta e che è già patrimonio della Scienza di Domani ». G.A.Rol

« Meglio rimanere ignorato da una Scienza ufficiale che non è in grado, per ora, di comprendermi, piuttosto che venire meno a quei principi ai quali mi sono sempre ispirato e con i risultati che tutti conoscono ». G.A. Rol

« Ho scoperto possibilità riservate all'uomo, che sin qui erano state ignorate dalla scienza, la quale non accetta lo Spirito in quanto esso ammetterebbe una Creazione che sta al di sopra di qualsiasi attuale ricerca di laboratorio ». G.A. Rol

« I miei modesti esperimenti fanno parte della scienza. Sono cose che in un futuro tutti gli uomini potranno realizzare ». G. A. Rol

« I miei segreti? Sono tutti nella Bibbia ». G.A. Rol

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«...procedendo di pari dal Verbo divino la Scrittura Sacra e la natura, quella come dettatura dello Spirito Santo, e questa come osservantissima esecutrice de gli ordini di Dio...» Galileo Galilei

«... indaga le Scritture da te stesso, e questo con la frequente lettura e la costante meditazione su ciò che leggi, e con la fervida preghiera a Dio d'illuminare la tua intelligenza se desideri trovare la verità ». Isaac Newton

« La scienza senza religione è zoppa, la religione senza scienza è cieca ». Albert Einstein

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Il 20 giugno 2003, in occasione del centenario dalla nascita di Gustavo A. Rol, è stata costituita una associazione denominata Società Europea di Neuroteologia - SENT. Il seguente estratto dallo statuto ne definisce la finalità:

«La Società Europea di Neuroteologia rappresenta l'ideale proseguimento dello spirito che caratterizzò la costituzione dell'Associazione Scientifica Gustavo Adolfo Rol (22/05/00). Lo scioglimento di quest'ultima (03/03/03) fu reso necessario per fare spazio al presente Ente il quale, sia nella denominazione che negli scopi, risulta meglio strutturato e più attinente alle finalità che si propone. Il termine "Neuroteologia" è stato coniato da Franco Rol il 12 Aprile 2000, sulla base degli studi legati alla vita, all'esperienza e alla dottrina di Gustavo Adolfo Rol, ed anche per esprimere una sintesi in grado di rappresentare, da un lato, l'essenza metafisica caratterizzante ogni Religione ed ogni Insegnamento Tradizionale e dall'altro, il processo di trasformazione messo in atto dalla conoscenza attiva di tale metafisica. In questo quadro, le possibilità di Gustavo Adolfo Rol si inseriscono quale conquista e superamento dei gradi di un rigoroso percorso spirituale, possibilità slegate da qualsiasi contingenza profana e da qualunque interpretazione di carattere eterodosso che non sia in linea con le Tradizioni consolidate, tenendo comunque presente l'originalità applicativa dei Principi propria dei mezzi e dei simboli di cui usava servirsi G.A.Rol. La dimostrazione dell'esistenza di tali possibilità, il riconoscimento del solo ruolo di funzione e non di fine che esse hanno, il loro inserimento in un quadro teorico tale da permetterne, in qualità di Scienza Sacra, una comprensione sia oggettiva che soggettiva, la loro riproduzione e "replicabilità" in un contesto puramente etico e per il beneficio di tutta la comunità umana, la loro funzione di strumento conoscitivo di altri stati di manifestazione, espressione delle superiori Possibilità dell'Intelligenza Divina, quale ulteriore ausilio per il superamento degli stessi, rappresentano lo scopo e la finalità di questa associazione».

Neuroteologia, come più sopra accennato, è un vocabolo coniato autonomamente da Franco Rol, sebbene nello stesso periodo tale termine fosse già in uso in ristretti ambienti delle Neuroscienze (negli Stati Uniti). Uno dei pionieri di questa "nuova scienza" è il dr.Andrew Newberg, dell'Università di Pennsylvania, che ha condotto ricerche sul comportamento del cervello umano durante la meditazione e la preghiera. In Italia il termine neuroteologia ha fatto la sua comparsa per la prima volta il 31 gennaio 2001, con un articolo del quotidiano La Repubblica, tratto dalla rivista americana Newsweek, che qui di seguito riproponiamo.

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Dio è spirito, anzi cervello.

"I neuroni guidano la fede". Uno studio dell'Università della Pennsylvania introduce la neuroteologia. E se l'anelito verso il Cielo non fosse sola anima?

di Sharon Begley

NEW YORK - Inizia ogni seduta di meditazione, accendendo candele e bruciando incenso al gelsomino prima di mettersi nella posizione del loto. Si concentra sulla sua interiorità, affinché l'essenza che egli considera essere il suo vero io si liberi dai desideri, dalle preoccupazioni e dalle sensazioni corporee. Questa volta però c'è qualcosa di diverso. Il giovane monaco tibetano ha a fianco a sé una cordicella e nel braccio sinistro l' ago di un'endovenosa. Quando si avvicina all'apice dello stato di meditazione tira la cordicella. All' altro capo, nella stanza accanto, Andrew Newberg , dell'Università di Pennsylvania, sente lo strattone e inietta un mezzo di contrasto. Poi collega il paziente ad una macchina chiamata Spect che consente di visualizzare immagini del cervello ed ecco che la sensazione che l' uomo prova di essere un tutt'uno con l'universo si riduce ad una serie di dati sul monitor. La regione dell'encefalo posteriore che compone i dati sensori per darci la sensazione di dove l'io finisce e inizia invece il resto del mondo, sembra essere stata vittima di un black out. Privata degli input sensori perché l'uomo è concentrato sulla sua interiorità, questa "zona di orientamento" non può svolgere il suo compito di marcare il confine tra l' io e il mondo. "Il cervello non aveva scelta", spiega Newberg. "Percepiva l'io come infinito, un tutt' uno con il creato. Era una sensazione del tutto reale". I primi a studiare l'esperienza religiosa sono stati i neurologi, che hanno scoperto un collegamento tra l'epilessia del lobo temporale e l'improvviso manifestarsi di un interesse religioso nel paziente. Oggi i ricercatori studiano esperienze più comuni. Newberg insieme a Eugene d'Aquili, ha chiamato questo campo neuroteologia. In un libro che uscirà in aprile conclude che le esperienze spirituali sono l'inevitabile conseguenza della configurazione cerebrale. "Il cervello umano è stato geneticamente configurato per incoraggiare la fede religiosa". Anche la semplice preghiera ha un effetto particolare a livello cerebrale. Nelle immagini cerebrali registrate dalla Spect riferite a suore francescane in preghiera si notava un rallentamento di attività nell'area deputata all'orientamento, che dava alle suore un senso tangibile di unione con Dio. "L'assorbimento dell'io all'interno di qualcosa di più vasto, non deriva da una costruzione emotiva o da un pensiero pio", scrivono Newberg e d'Aquili in "Perché Dio non se ne andrà". "Scaturisce invece da eventi neurologici". La neuroteologia spiega come il comportamento rituale susciti stati cerebrali da cui deriva una vasta gamma di sensazioni, dal sentirsi parte di una comunità, all'avvertire un'unione spirituale profonda. Le nenie infondono un senso di quiete che i credenti interpretano come serenità spirituale. Al contrario, le danze dei mistici Sufi provocano una ipereccitazione che può dare ai partecipanti la sensazione di incamerare l'energia dell'universo. Questi rituali riescono ad attingere proprio a quei meccanismi cerebrali che fanno sì che i fedeli interpretino le sensazioni come prove dell'esistenza di Dio. I rituali quindi tendono a focalizzare l'attenzione sulla mente, bloccando le percezioni sensoriali, incluse quelle che la zona deputata all'orientamento utilizza per stabilire i confini dell'io. Ecco perché persino i non credenti si commuovono durante i riti religiosi. "Finché il nostro cervello avrà questa struttura", dice Newberg, "Dio non andrà via".

La Repubblica, 31 gennaio 2001

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Il nostro punto di vista va però al di là del pur lodevole ed utile contributo alla conoscenza che tale approccio di ricerca comporta. Quando lo scrivente coniò il termine neuroteologia (quasi un anno prima che uscisse l'articolo di cui sopra) intendeva, con una parola unica, sintetizzare una Teoria e una Pratica, o anche una Dottrina e un Processo. Non si tratta però nè di una nuova dottrina, nè tantomeno di un processo inventato da qualcuno. Con "-teologia" intendiamo, ad un tempo, l'essenza di tutte le dottrine teologiche e ciò che, in generale, concerne la sfera del divino. Con "neuro-" intendiamo il sistema nervoso dell'uomo e il cervello. Per chi scrive la neuroteologia è principalmente "lo studio dell'interazione tra il divino ( t h e o s ) e l'umano ( n e u r o n )", o anche, più estesamente, "lo studio dell'interazione tra il divino e l'interfaccia neuronale dell'essere umano".

Si tratta quindi di qualcosa di più di una analisi delle fluttuazioni neuronali del cervello. E' una Scienza in grado di dimostrare che quando l'apparato neuronale dell'homo sapiens si orienta in una certa direzione ed in un certo modo è in grado di aprire le porte di tutti i misteri, spalancandole sulla Visione dell'Infinito, della Purezza, della Luce, dell'Amore e dell'Eternità. E' la Scienza che conferma, con una parola moderna, la Parola Antica. E' una Scienza che suggerisce di approfondire i Testi Sacri per trovare i giusti parametri di autoregolamentazione, le pertinenti norme di disciplina e le linee guida per conseguire quella Meta Suprema alla quale l'umanità tutta è destinata. Infine, è una Scienza che auspica una definitiva riconciliazione tra tutte le Fedi al di là delle differenze exoteriche che le caratterizzano, differenze che sono tali solo perchè diversi sono i luoghi, i climi ed i temperamenti di coloro cui furono destinate.

 



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oppure leggi prima altri articoli:

 

In Italiano

- Neuroteologia: il cervello è costruito per la fede?, Avvenire, 1 febbraio 2001

- La fede? Abita nel nostro cervello, Il Messaggero, 1 maggio 2001

- Nel cervello c'è Dio, L'Espresso, 24 maggio 2001

- La neuroteologia, Hiram, 4/2001

- Il neurone cerca Dio, Avvenire, 18 ottobre 2002

- Il cervello in estasi, Mente & Cervello, Lug/Ago 2003

 

In inglese

- Searching for the God Within, Newsweek, 5 febbraio 2001

- Religion and the Brain, Newsweek, 7 maggio 2001

- Tracing the Synapses of Our Spirituality, Washington Post, 17 giugno 2001

 

In francese

- Deux chercheurs sur la piste de Dieu, au coeur du cerveau humain, Le Monde, 2 febbraio 2001

- Le cerveau de la foi, Sciences & Avenir, giugno 2001

 

In spagnolo

- La religion y el cerebro, Newsweek, 14 maggio, 2001


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Links esterni

  • La NeuroTeologia sulla rivista di arte contemporanea Flash Art


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