Conferenza del 12 giugno 2003

Galleria d'Arte Moderna - Torino

- Presentazione dei relatori da parte di Franco Rol. -

Buonasera a tutti. Fra 8 giorni ricorrono i cento anni dalla nascita di Gustavo Adolfo Rol. Mai come nelle ultime due settimane i media si sono tanto occupati di lui. Eppure, noi crediamo sia solo l'inizio. Questa conferenza intende ricordare Rol e contribuire alla comprensione di quello che ancora è definito da molti uno dei personaggi più misteriosi del XX secolo. Ringrazio voi tutti di essere venuti e i relatori di aver partecipato. Oguno di loro ha conosciuto Rol, ed ognuno ha delle cose importanti da dire. La dott.ssa Catterina Ferrari ha assistito e aiutato Rol negli ultimi anni della sua vita, ne è diventata amica ed è stata nominata sua esecutrice testamentaria, insieme al caro amico Aldo Provera. Rol le ha lasciato in custodia molti suoi scritti, che la dottoressa in questi anni si sta dando premura di rendere pubblici, con grande beneficio di tutti coloro che desiderano comprendere Rol, dal momento che è solo dai suoi scritti che si può capire, o almeno iniziare a capire, la sua personalità. E se non si capisce la sua personalità non si possono capire i suoi esperimenti e i suoi prodigi. Oggi ci presenta il suo secondo libro. Vorrei citare la breve recensione che ne ho fatto sul sito internet dedicato a Rol: «Si tratta di pensieri e relazioni in forma di cronaca del periodo bellico della II Guerra Mondiale, tratte dal suo diario. Non si trovano riferimenti ai "misteri" della sua vita, ma solo descrizioni delle piccole e grandi vicende di una guerra terribile. Rol ci ricorda un giornalista che si trova in mezzo ad un conflitto e dà il resoconto di ciò che accade, e lo sa fare molto bene, facendoci compiere un Viaggio nel Tempo questa volta solo letterario, ma non per questo meno vero. Una raccolta di brani che confermano la sua vocazione giovanile per il giornalismo»

Il prof. Giovanni Sesia è primario emerito di urologia all'ospedale Molinette di Torino e presidente onorario della Società Internazionale di Crioterapia. Ha conosciuto molto bene Rol e ci racconterà la sua esperienza personale.

Il dr. Pier Giorgio Manera è dirigente di medicina generale presso l'ospedale Molinette di Torino ed è stato medico curante di Rol negli ultimi anni della sua vita.

Il dr. Carlo Buffa di Perrero è un libero professionista che tra le moltissime cose di cui si occupa, è anche un buon conoscitore dei trucchi dei prestigiatori, conoscendo lui stesso questa arte ed essendo stato, insieme al padre, tra i fondatori del Circolo Amici della Magia di Torino. È l'unico prestigiatore ad aver visto Gustavo Rol in azione, quindi è l'unico che può dare una opinione di una certa obiettività. Più tardi dovrebbe raggiungerci anche Alexander, che ha conosciuto Rol, anche se non ha visto esperimenti.

Per quanto mi riguarda, io sono un lontano cugino di Gustavo, mio nonno Franco Rol e lui si davano l'appellativo di cugini sebbene già loro lo fossero di alcuni gradi. La loro è stata soprattuto una grande amicizia. Io ho conosciuto bene Gustavo e ho visto alcuni esperimenti, nonostante la sua vita fosse quasi giunta al termine. Ho inaugurato, il 22 settembre 2000, il primo sito internet a lui dedicato. Negli ultimi tempi, al seguito anche delle false insinuazioni che sono state fatte e si continuano a fare su Rol da parte dei fondamentalisti dello scetticismo, mi sono preso l'impegno di dimostrare l'autenticità della Scienza che egli aveva acquisito. Soprattutto, che tale scienza è imprescindibile da un rigoroso e ben preciso percorso spirituale.

Le fotocopie che vi sono state distribuite si riferiscono ad un avvenimento accaduto nel 1949. Rol aveva previsto, con un giorno d'anticipo, la tragedia aerea del conte Giorgio Cini, a Cannes. Nel 1964 Dino Buzzati riprenderà questa vicenda andando a incontrare André Sella, il proprietario dell'hotel che fu al centro degli avvenimenti. Alla fine delle nostre relazioni, sarà proiettata un'intervista ad una testimone oculare di quella vicenda, la signora Jolande Sella, figlia di André.

Prima di dare la parola al dr. Manera, desideravo leggervi una breve nota che il prof Di Simone ci ha inviato da Napoli. Il prof. Di Simone è uno dei maggiori studiosi italiani nel campo della parapsicologia, e ha scritto un libro su Gustavo Rol che ha incontrato alcune volte.


NOTA DEL PROF. GIORGIO DI SIMONE INVIATA PER LA CONFERENZA

Rol, il personaggio e la persona

Gustavo Adolfo Rol è stato un grande, notevole personaggio, rappresentativo di un'importante fase della fenomenologia paranormale, e quindi di un'epoca, a cavallo tra il romanticismo spensierato ma intimamente presago di un futuro non roseo, e i secondi anni '50 del 20° secolo, con la loro carica, in parte distruttiva, di nuove idee nel campo scientifico e con l'avvento di una specie di "deriva" di tutto quello che di positivo era avvenuto nei primi anni '50.
E su tutto questo, in Italia, a Torino, dominava sommessamente lo stile del personaggio Rol. Ma quella del personaggio era per lui soprattutto una specie di maschera sorridente, costruita per nascondere o almeno ridurre verso l'esterno il peso che, invece, la persona Rol si portava dentro, con l'eco di tutte le sofferenze del mondo umano.
La sua interiorità pienamente consapevole di cose che probabilmente noi non immaginiamo neppure oggi, aveva però anche dei lampi di luce che, oltre ogni retorica, la illuminavano, illuminando così la sua anima al di là della forma e delle forme sociali...
Come lui stesso diceva spesso, il suo fare oltre la realtà comune, era uno spiragliio sull'immensità di Dio, oltre che sull'infinita potenzialità dell'essere umano.
Questa era la parte che più amavo ed amo del mio Amico Gustavo. Una parte che credo pochi abbiano veramente percepito e capito: il fondo della sua anima e del suo spirito, tesi comunque sempre verso il prossimo e le sue necessità, evidenti o malinconicamente nascoste in ogni essere.
Così lo ricorderò sempre, qui e dopo, e vorrei che i pochi o i tanti che l'hanno avvicinato e conosciuto, lo ricordassero nello stesso modo, per quelle sue qualità dell'anima...

Giorgio Di Simone

Napoli, maggio 2003

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- La nostra relazione -
(Franco Rol)

Per parlare di Gustavo Adolfo Rol non sarebbero forse sufficienti mille pagine. Tenterò in ogni caso di essere esauriente almeno su alcuni punti, nella speranza di indicare una strada a quanti desiderino percorrerla. Rol non ha mai tenuto conferenze, come noi questa sera, anche se avrebbe potuto tenerne a centinaia, se solo avesse voluto. Durante la sua vita ha mantenuto sempre la più tenace riservatezza.

Non ha mai desiderato una pubblicità personale, ha sempre rifiutato inviti, anche a trasmissioni televisive di respiro nazionale e internazionale, che indubbiamente lo avrebbero reso famoso. Durante la sua vita un solo libro su di lui è stato pubblicato, nel 1986, quando già aveva 83 anni, e questo libro, oltrettutto, lui non l'aveva voluto. Da quando non c'è più, negli ultimi 9 anni sono usciti altri 13 libri, e altrettanti certamente ne usciranno nel prossimo decennio. Gli illusionisti ci devono ancora spiegare perché un uomo come Rol ha rinunciato alla fama in vita per avere la gloria dopo la morte. Ma loro non troveranno nessuna spiegazione che soddisfi la logica puramente profana alla quale si appoggiano, logica che, per sua stessa natura, non prevede la possibilità di un proseguimento della vita dopo la morte. Il fatto che Rol abbia sempre mantenuto una grande riservatezza è perfettamente in linea con il comportamento tenuto da ogni grande maestro spirituale, e le selezioni che egli faceva delle persone che gli erano vicine e che avevano la fortuna di poterlo frequentare sono da ricondurre alla necessità iniziatica, ovvero di insegnamento, tipica di ogni dottrina religiosa o metafisica tradizionale. D'altronde, la parola mistero deriva dal greco musterion, la cui radice mu è in relazione con ciò che deve rimanere chiuso, serrato, nascosto e si riferisce a una dottrina e a una cerimonia iniziatica. La medesima radice si ritrova nelle parole musticòs, ovvero mistico, e muthos, che in latino ha preso poi i due significati di mito e di muto, ovvero silenzio. È nel silenzio, ovvero nella riservatezza, che avviene ogni trasmissione iniziatica, e la cosiddetta Iniziazione ai Misteri dell'antica Grecia non è molto diversa da quella messa in opera da Gustavo A. Rol. Ogni forma di spettacolarizzazione, di esibizionismo, di pubblicità è esattamente il contrario di qualsiasi preparazione alla Scienza Sacra, che rappresenta uno degli scopi dell'iniziazione. Questa Scienza Sacra era la Scienza di Rol, che è poi la Scienza posseduta da ogni grande maestro spirituale. Si tratta di una Scienza conosciuta sin dalla remota antichità a tutte le latitudini. Negli ultimi 5000 anni essa si è frammentata in numerosi rivoli, tanto che oggi abbiamo religioni che apparentemente, ma solo apparentemente, sembrano differenti. In occidente, negli ultimi 5 secoli si è verificata una ulteriore frammentazione, o meglio divisione, tra la nostra religione giudaico-cristiana e l'approccio materialista e riduzionista della scienza moderna. Questa scienza, che noi definiamo con l'aggettivo di profana, ha perseguito numerose conquiste sul piano materiale. Viviamo certamente più comodi. Ma il suo volere insistentemente dichiarare l'indipendenza da qualunque principio ad essa superiore, il suo volere ridurre ogni cosa a un meccanismo senza anima che un bel giorno ha deciso di cominciare a funzionare in quel brodo primordiale che piace tanto agli chefs positivisti, da una parte la sta conducendo nel vicolo cieco dei quark e dei superquark..., e dall'altra tende sempre più a privare gli uomini di altre prospettive e di altre percezioni. Queste percezioni sono troncate sul nascere, perché ciò che non è dimostrato scientificamente secondo i canoni attuali, allora, semplicemente, non esiste. Questa scienza profana, noi ne siamo convinti, sarà presto relegata nei musei archeologici. Infatti la scienza, senza la religione, è destinata a morire così come la pianta che non riceve la luce solare. La sfera della religione è costituita dai Principi, mentre la sfera della scienza è costituita dall'applicazione di questi principi. La Scienza Sacra comprende in un solo sistema questi due piani, che l'uomo moderno, ovvero l'uomo degli ultimi 5000 anni, non è più in grado di collegare. Essendosi la sua percezione pressoché atrofizzata a beneficio del solo pensiero, egli è costretto a sezionare sempre più la realtà per poterla comprendere. Più piccoli sono i settori di realtà analizzata, più facile sarà la loro comprensione. Ma ciò è esattamente equivalente ad un cavallo con il paraocchi che non ha la possibilità di vedere ciò che gli sta attorno, che vede la parte ma non il tutto. I due piani di scienza e religione corrispondono metaforicamente a quelli di Terra e Cielo, e l'unico modo che l'uomo ha per riunirli in una Scienza Sacra è quello di diventare lui stesso una sorta di trait d'union o di ponte tra i due piani, così come quello di fornire le coordinate agli altri uomini per mettersi nella sua stessa condizione. Questo è d'altronde il significato della parola Pontifex, Pontefice. Il Papa è la massima rappresentazione simbolica, e non solo, dell'unione di Cielo e Terra. Ma ogni uomo può diventare pontifex nel suo personale percorso spirituale, ogni uomo è in grado di mettersi nelle condizioni di punto d'incontro tra Cielo e Terra.

« Ognuno di noi detiene le mie stesse possibilità », dice Gustavo A. Rol.

Non possiamo capire Rol iniziando e finendo con lui, ovvero non possiamo capirlo se non lo inseriamo in un contesto e se prescindiamo da ciò che ha detto e insegnato nella sua vita. Se si parte dai prodigi, se si parte dagli esperimenti, se si parte dalle guarigioni non si capirà Rol. Per di più, questi stessi prodigi hanno solo una funzione dimostrativa, e sono sempre e comunque subordinati alla loro Dottrina, cioé alla Scienza Sacra. Diceva Rol nel 1978:

« Mi sono lamentato che si pubblichi una vasta gamma di fenomeni e mai ciò che esprimo nel tentativo di dare una spiegazione a queste cose indagando su come e perché si producono certi meravigliosi eventi ».

« Non é studiando questi fenomeni a valle che si può giungere a stabilirne l'essenza, bensì più in alto dove ha sede lo 'spirito intelligente' che già fa parte di quel Meraviglioso che non é necessario identificare con Dio per riconoscerne l'esistenza »

Rol ha sempre messo in secondo piano i suoi esperimenti rispetto ai principi dai quali essi dipendono, questo essendo in linea con qualsiasi tradizione religiosa, dove certe possibilità, ben codificate e per niente paranormali, sono la naturale conseguenza di un rigoroso percorso spirituale, possibilità che in ogni caso non costituiscono mai il fine di tale percorso, ma rappresentano solo uno strumento per portare un beneficio al prossimo e un ausilio all'insegnamento e alla trasmissione di un messaggio. Qual'è, in Rol e negli altri Maestri Spirituali, questo messaggio? Confermare la presenza di Dio, annullare il terrore della morte e magnificare la sacralità della vita.

Ma anche riaffermare l'unione inscindibile esistente tra scienza e religione, perché nulla è diviso se non nella mente di chi è abituato a dividere.

Dimostrare infine che l'uomo ha possibilità ben più vaste di quelle di cui oggi si serve, possibilità che stanno a quelle attuali così come la scrittura sta all'analfabetismo. Tali possibilità saranno la prossima conquista del percorso umano e garantiranno all'uomo benefici che fanno impallidire quelli oggi solo materiali della tecnologia, benefici, ad esempio, come quelli di poter guarire e guarirsi con il solo ausilio della propria forza interiore, quella fiducia incrollabile di cui parla Rol e quella Fede di cui parla Gesù.

Rol ha sempre sostenuto che la scienza un giorno sarebbe riuscita a comprendere l'azione dello spirito. Dice ad esempio:

« È così che ho sperato che fosse proprio la Scienza ad aiutarmi a riconoscere e codificare queste mie sensazioni che sono certo ogni uomo possiede, e sarà la Scienza stessa a rivelare queste facoltà e a promuoverle in tutti gli uomini...»

Molti in questi anni si sono chiesti perché Rol allora non si sia sottoposto a controlli scientifici. Gli scettici e gli illusionisti sostengono che la ragione è ovvia: dal momento che Rol faceva trucchi, ergo non voleva farsi controllare, per il rischio di essere scoperto. Chi ha fatto tali affermazioni o non ha conosciuto Rol, o lo ha incontrato al massimo una o due volte, e se poi ha sollevato dei dubbi, perfettamente gratuiti, lo ha fatto a causa dei suoi pregiudizi, che agiscono da vero e proprio filtro della Verità. Ma allora perché Rol non si è fatto controllare? Sentiamo cosa dice lui stesso:

« Una collaborazione con la scienza io la invoco, senza quel presupposto di sfiducia che non offende la mia trascurabile persona bensì la conoscenza che ho raggiunta e che è già patrimonio della Scienza di Domani ».

Il presupposto di sfiducia è una delle cause principali. Si tratta semplicemente del pericolo di incorrere nella cosiddetta ansia da prestazione, la stessa che entra in gioco al momento del superamento di un qualsiasi esame. Ognuno di noi l'ha provata: il cuore inizia a palpitare, la sudorazione aumenta, le parole non escono di bocca, etc. Tale ansia inibisce i normali processi cognitivi ed emotivi, e quindi rende impossibile l'estrinsecazione di fenomeni che richiedono una totale neutralità emotiva, oppure un dominio assoluto su tale emotività, per potersi verificare. Non sarà difficile trovare qualche analogia tra questo dominio assoluto e il peculiare interesse che Rol aveva per la figura di Napoleone Bonaparte.

Rol avrebbe fatto assai fatica ad esibirsi di fronte ad una commissione che lo avrebbe messo a disagio per l'elevata aspettativa nei suoi confronti, che gli avrebbe imposto i suoi criteri di valutazione, che gli avrebbe chiesto di dichiarare in anticipo il fenomeno che si sarebbe verificato e quindi di ripeterlo, per un numero indefinito di volte, a comando, quasi che lui potesse disporre, come un robot, di facoltà che erano solo il frutto di una improvvisazione, esattamente come un compositore che mette insieme le note solo nel momento dell'ispirazione.

Oltre a questo presupposto di sfiducia vi sono poi altre cause, che non possiamo per ora prendere in considerazione nel dettaglio. Vorrei solo citare un brano da un Libro che gli scettici farebbero meglio a rileggersi:

« Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: "Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno". Ed egli rispose: "Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta". »

Questo Testo mi è sempre piaciuto molto, e piaceva molto anche a Gustavo. Vorrei citare un altro breve versetto, molto pertinente a ciò di cui stiamo parlando:

« E si faceva sommessamente un gran parlare di lui tra la folla; gli uni infatti dicevano: "È buono!" Altri invece: "No, inganna la gente! »

Sempre lo stesso Testo dice:

« E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità »

Rol può essere spiegato sia dal punto di vista della fisica che da quello della metafisica, ovvero sia dal punto di vista scientifico che da quello religioso.

Purtroppo questa sera ne sacrificheremo uno, cioé quello scientifico, anche se ciò che diremo ha molti contatti con questo punto di vista. Tale sacrificio si rende necessario perché è già difficile essere sintetici per ciascuno di questi due aspetti presi singolarmente, e quindi prenderne in considerazione solo uno dei due facilita la comprensione ed evita la confusione; in più, ci sembra normale privilegiare l'aspetto spirituale, il quale risponde alla naturale gerarchia esistente tra i Principi - che hanno la loro sede nel Meraviglioso - e le loro applicazioni, che si trovano, diciamo così, a valle. Ci interessa quindi prendere in considerazione prima la Pioggia e il suo passaggio attraverso la grondaia, lasciando a quest'ultima il ruolo secondario e successivo che le appartiene. Per coloro che non ne fossero al corrente, ricordo a questo proposito cosa diceva Rol di sé:

« Mi sono definito la grondaia che convoglia l'acqua che cade dal tetto. Non é la grondaia che va analizzata, bensì l'acqua e le ragioni per le quali "quella Pioggia" si manifesta ».

Ora, prima di continuare, ho ritenuto opportuno farvi ascoltare tre brevi contributi sonori, per un totale di 5 minuti, dai quali prenderò spunto per terminare il mio intervento.

Si tratta di registrazioni inedite da alcune serate di esperimenti, negli anni '70, a casa di amici di Rol.

Nel primo di questi brani, Rol esprime la sua delusione per le teorie spiritiche, e accenna a Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, che credeva allo spiritismo. Sebbene il brano sia breve, è una ulteriore conferma della estraneità di Rol alle teorie e pratiche spiritiche.

Nel secondo brano sentirete Rol chiedere a una persona di scegliere una carta da un mazzo che questa ha davanti a sé, e che Rol non tocca. Siamo alla fine di un esperimento. Subito dopo Rol cerca di spiegarne ai presenti la dinamica.

Il terzo brano, il più interessante, inizia con uno dei presenti che fa un accenno alla reincarnazione. Rol dice che la reincarnazione non esiste. Il brano poi prosegue con l'improvvisazione di un esperimento e con un breve discorso che, da solo, dà tutta la portata della forza d'animo di Rol.

[I brani vengono fatti ascoltare]

Quindi, come abbiamo sentito, Rol non credeva alla reincarnazione. Qualcuno si è spinto a sostenere che egli fosse la reincarnazione dell'Imperatore francese Napoleone Bonaparte. Ciò è falso sia perché Rol lo ha esplicitamente negato, sia perché la teoria stessa della reincarnazione, così come viene interpretata, è falsa. [...] La reincarnazione è una invenzione occidentale risalente a metà '800, formulata per la prima volta dagli spiritisti. In Oriente esistono i concetti di trasmigrazione e di metempsicosi, concetti che esistevano anche in occidente nel bacino mediterraneo. [...]

Sulla terra, l'anima può fare l'esperienza della vita in una qualsiasi forma animale, essendo pressoché identico, dal punto di vista dell'Assoluto, che essa nasca nella specie homo sapiens o in quella delle farfalle. Ciò che conta è fare l'esperienza della vita, che costituisce un dono meraviglioso dato da Dio, dono di cui costantemente abbiamo amnesia.

L'anima che sulla terra nasca nella specie homo sapiens è privilegiata, in quanto Dio le ha concesso di fare l'esperienza della vita nella specie più intelligente.

La vera intelligenza dell'uomo tuttavia non risiede tanto nelle sue applicazioni materiali, le più complesse del mondo animale, quanto nella possibilità che solo a lui è data di riprendere contatto, durante la vita, con la sua origine divina.

L'homo sapiens è cioé l'unica specie animale ad aver la possibilità di superare la propria natura, perché è dotato di facoltà tali da consentirgli l'intuizione, ma al tempo stesso la comprensione, di questa sua origine divina. Ma cosa significa in realtà superare la propria natura? Significa conseguire l'illuminazione. E che cos'è questa illuminazione? Essa è il Risveglio della Luce interiore che ognuno ha dentro di sé, e questa luce è l'anima stessa. Il principe Siddharta prese il nome di Buddha. E cosa significa Buddha? Significa Risvegliato. E da cosa Egli si era risvegliato? Dal sonno profondo nel quale l'illusione delle contingenze, di cui la dea indù Maya, o Magia, è la regina, ci ha immersi fin dalla nascita. Tale illusione ci impedisce di possedere il vero libero arbitrio, il quale è a disposizione solo di coloro che hanno conseguito il Risveglio. Come si consegue tale Risveglio? Con l'annientamento del proprio ego, del proprio orgoglio e della propria ambizione, col vomitare la propria intelligenza, come dice il saggio taoista Chuang-tzu, o lasciar cadere la persona come un abito, come dice un altro adagio taoista. Gesù non ha forse detto: « Lascia tutto quello che hai e seguimi » ?. Non vi è forse in queste sentenze un'assoluta identità? Perché gli uomini si ostinano a non capire che le tradizioni metafisiche e religiose sono tutte perfettamente equivalenti, e che tutte aspirano al medesimo fine e trasmettono gli stessi insegnamenti anche se con parole diverse? Se io dicessi, ad esempio: haqîqa, satya, zhenshi, èmet, alìthia, warheit - voi forse pensereste che sto farneticando. Ma se continuassi e cominciassi a dire: verdad, verité, verità, forse capireste che tra queste parole c'è un collegamento. Sebbene esse siano esteriormente diverse, il loro significato interiore è il medesimo. Così è lo stesso per le religioni. E questa Verità come si consegue? Con l'annientamento dell'ego, come dicevamo prima. Solo dopo questo estremo sacrificio, cosa assai difficile per gran parte di questa generazione, è possibile la rinascita, ovvero la Risurrezione, alla vita dello Spirito. E questa Risurrezione, il segno di Giona, è esattamente la stessa cosa del Risveglio. Tale Risveglio permette di accedere a tutti gli altri stati di manifestazione.
Nel 1927, dopo due anni di tentativi, Rol scrive sul suo diario:

« Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura ».

Che cosa gli era successo? Che cosa aveva scoperto? Ebbene, Rol aveva conseguito il Risveglio. Aveva risvegliato una tremenda legge. Non una legge meravigliosa, come ci si potrebbe immaginare da un mistico in uno stato di beatitudine, ma una legge tremenda! Perché tremenda? E poi, che cos'è questa potenza che gli ha fatto paura? Diciamo subito che Rol non ha avuto nessun vero maestro, nel senso iniziatico del termine. Egli ha conseguito il Risveglio, cioé l'illuminazione, da solo, dopo due anni ossessivi di ricerca. Egli aveva destato quelle pericolose energie che si celano dentro ognuno di noi. Senza un Maestro preparato, Maestro che tutte le tradizioni regolari hanno sempre fornito a chi con umiltà voleva intraprendere un certo cammino, il risveglio di questa potenza è ancora più tremendo, lacerante, pauroso, tale da fare venire, nel migliore dei casi, molti incubi, cosa che infatti Rol ebbe, per giorni, settimane, mesi. E questo perché la Luce interiore è una diretta emanazione della Luce divina, luce di quel Rex Tremendae Maiestatis che può folgorare chi non è ancora preparato a riceverla. Nella tradizione indù la potenza si chiama sakti ed anche kundalini, ed il suo Risveglio conduce all'Illuminazione. È un'energia addormentata che è dentro ognuno di noi, e che può essere destata con un rigoroso percorso di esercizi spirituali.

Rol ha sempre parlato, in relazione ai suoi esperimenti, di Coscienza Sublime. La sublimità di tale Coscienza non è altro che lo stato che gli indù chiamano samadhi, stato che caratterizza l'espansione della percezione che è tipica dell'illuminazione. È come se si trattasse di una lampadina che si accende all'interno del corpo. E questa luce che si accende è la stessa che traspare dagli occhi misteriosi di Rol, occhi che hanno impressionato più di una persona e che i più superficiali, privi di qualunque conoscenza in tale campo, hanno attribuito frettolosamente all'ipnosi. Gli occhi di Rol emanavano luce ed erano una porta sull'infinito. I cosiddetti poteri paranormali, che la tradizione indù conosce con il nome di siddhi, sono la conseguenza automatica della espansione delle percezioni e delle possibilità conseguenti l'Illuminazione. Ovviamente noi parliamo delle possibilità di Rol e di quelle dei grandi Maestri, non quelle, peraltro vere ma assai poco auspicabili e di ordine inferiore, per non dire infero, relative a medianità, magia e affini, cose che non hanno nulla a che vedere con il Risveglio.

Quanto agli altri elementi della tremenda legge di Rol, non sarà difficile trovare in essi i punti di riferimento per una legge universale di Corrispondenze fin troppo facile da identificare, e stupisce che fino ad oggi nessuno se ne sia ancora accorto. Rol ha codificato in una sola breve affermazione la sintesi di scienza e religione. Quelli che lo vogliono fare passare per un illusionista sono dei grandissimi illusi, e poiché noi conosciamo questa legge per averla già parzialmente sperimentata, sappiamo anche che essa risponde a Verità, come d'altronde la vita intera di Rol, che noi consideriamo un Maestro tra i più grandi. Siamo altresì convinti che in un futuro molto vicino una nuova Scienza prenderà il posto di quella che oggi non è che l'applicazione più bassa di Principi che essa ignora del tutto, e si tratterà di quella Scienza Sacra Perenne, di cui già parlavo prima, che conosceva l'antichità, e che oggi è solo più lettera morta.

Infine ancora un accenno al concetto di spirito intelligente. Durante i suoi esperimenti, Rol si faceva, diciamo così, assistere da spiriti intelligenti, ad esempio dallo spirito di Ravier, un pittore francese dell'800 a cui era particolarmente legato, il quale poteva prendere colori e pennelli e dipingere, in pochi minuti, un quadro. I pennelli, cioé, apparivano librarsi nell'aria e dipingere da soli. È un po' la classica immagine dell'uomo invisibile. Ora, questi spiriti non erano i defunti. Rol ripeteva spesso che i defunti non sono tra noi. E allora chi è che è tra noi?

Dopo la morte del corpo, l'anima torna a Dio, ovvero, come abbiamo già detto, allo stato di manifestazione che le compete, e prosegue il suo viaggio. Sulla terra rimangono due tipi di residui: un residuo fisico, costituito dagli elementi chimici di cui era composto il corpo; e un residuo psichico, composto da una sorta di radiazione che racchiude in sé l'essenza intellettuale ed emotiva di ciò che era stata la persona durante la vita. Ma non si tratta del defunto, come invece credono gli spiritisti. Come ho detto l'anima ha un suo percorso, e sarebbe ridicolo pensare che essa rimanga sulla terra a perdere il suo tempo...Ciò che rimane sulla terra è invece lo spirito intelligente che è una definizione data da Rol, personale e tale da essere comprensibile ai moderni, di qualcosa di cui parlano tutte le Tradizioni. Questo spirito intelligente dopo la morte rimane operante, e può fare cose che aveva già fatto in vita, ma mai nulla di nuovo, ad esempio, lo spirito intelligente di Picasso non potrà dipingere con lo stile di Leonardo, ma sarà vincolato allo stile che gli è proprio. Uno spirito intelligente può essere attratto per simpatia, nel senso etimologico del termine, con ogni genere di pratiche, da quelle medianiche, dove questo spirito viene come "aspirato" dal medium, a quelle magiche tout court. Non è necessario il Risveglio per accedere a tali pratiche, ma chi è interessato a farne esperienza può incorrere in pericoli innumerevoli, tra cui anche la pazzia e la morte. Queste cose vanno dette affinché nessuno voglia fare strane sperimentazioni senza conoscerne gli effetti collaterali, ed è sempre stata grande responsabilità della Chiesa, in occidente, vietare queste pratiche ai profani, un po' come chi si trovasse in mano un candelotto di dinamite e decidesse di accendersi una sigaretta con la sua miccia... Rol si serviva di questi spiriti intelligenti solo per dimostrare che vi sono Stati vibratori non conosciuti, e che sotto questo Cielo vi è molto di più di quanto non si creda. Il suo utilizzo era solo didattico o a fin di bene, ed è prerogativa di tutti gli illuminati potersi servire di tali residui, prerogativa che si acquisisce, diciamo così, quale surplus al seguito del Risveglio.

È utile inoltre rilevare che i cosiddetti casi di reincarnazione presunta sbandierati dai sostenitori di questa teoria, ovvero di quelle persone che ricorderebbero fatti di una vita che non è la loro, rientrano generalmente in cause ben diverse, una delle quali è la metempsicosi, dove uno spirito intelligente può influenzare i processi psichici di una data persona, influenza che può trasformarsi, nei casi peggiori, in vera e propria possessione.

Quindi, per concludere questa lunga analisi, vogliamo riassumere i concetti fondamentali di cui abbiamo parlato:

1) Rol non credeva alla reincarnazione. Sia chiaro che non si trattava di una opinione, ma di una certezza.

2) Rol non aveva nulla a che fare con lo spiritismo, non era un medium, non era un mago, non era un sensitivo.

3) Rol era invece un Illuminato, un Risvegliato, un Maestro Spirituale. Sono gli unici tre termini, in italiano, che gli sono adatti.

4) Il percorso spirituale di Rol è stato assolutamente ortodosso. Non vi è nessun contatto con il Teosofismo, come ha affermato qualcuno, né con altri settarismi. Gli apprezzamenti saltuari per alcune filosofie eterodosse rientra in questioni culturali che non hanno nulla a che vedere con il suo cammino spirituale.

5) Rol era cattolico perché è nato in un paese cattolico. La sua Tradizione è privilegiata rispetto a tutte le altre. Ricordiamo però che ogni religione e ogni metafisica costituisce una Via adatta ai popoli a cui viene comunicata. Una volta giunti al termine di questa Via, l'aspetto esteriore della religione non serve più, poiché esso è soltanto il mezzo per giungere a tale meta. Rol aveva raggiunto questa meta, e per questo amava tutte le religioni, indistintamente.

6) Rol ha previsto che la Scienza in futuro sarà in grado di comprendere lo spirito. La Scienza cui si riferisce Rol non è la stessa scienza di oggi, ma una scienza che sta a quella attuale così come quella attuale, cioé galileiana, sta a quella aristotelica. Crediamo inoltre che le basi di questa nuova, ma al tempo stesso antica scienza verranno posate in tempi assai brevi.

7) Rol ha usato per le sue facoltà il termine possibilità, implicando il fatto che ogni uomo può accedere ad esse. Ha usato per lo stato di Illuminazione il termine coscienza sublime, e per il residuo che ogni uomo lascia sulla terra quello di spirito intelligente. Non ha detto nulla di nuovo rispetto alle tradizioni religiose se non cambiare in modo originale le definizioni di ciò che è sempre esistito.

8) Rol, che negli anni giovanili conobbe Einstein e Fermi, non ha in seguito potuto, quando gli venne chiesto, sottoporsi ai controlli di una commissione scientifica, perché non ha trovato nessuno sufficientemente umile da avvicinarlo senza pregiudizi, e da metterlo in condizione di sentirsi a suo agio nell'ambito di una eventuale sperimentazione, e questo non solo per le inibizioni psicologiche inevitabili, ma anche perché la Scienza di oggi è ancora troppo materialista per ammettere e comprendere l'origine sacra di questi fenomeni. Gesù non aveva forse detto di non dar le perle ai porci? Ebbene, piaccia o no al manipolo degli scettici ad oltranza, questa era esattamente la posizione di Rol.

9) L'utilizzo delle carte da gioco è da ricondurre non certo alla prestidigitazione quanto al significato metafisico e iniziatico che esse rappresentano. L'origine del gioco e del simbolismo delle carte è guarda caso misteriosa, e solo una profonda conoscenza delle mitologie può svelare il vero significato che esse nascondono. Oltre a ciò, non sarà difficile constatare che esse sono un ottimo strumento matematico, e dal momento che tutto è numero, come affermavano i pitagorici, non dovrebbe destare sorpresa la loro implicazione nella Scienza Sacra. Sempre a proposito delle carte si può ancora dire che per Rol costituivano un facile mezzo e un primo gradino, peraltro sconcertante, con le quali iniziava gli altri alla Sua Scienza.

10) La prestidigitazione è un arte che i non iniziati hanno inventato per copiare gli iniziati, e per tentare di far credere agli altri di avere fatto un percorso rigoroso laddove invece si tratta solo di una illusione. Col tempo essa si è trasformata in spettacolo, ed oggi coloro che vogliono servirsene per spiegare Rol, vorrebbero farci credere che è nato prima il trucco del fenomeno reale. A quanto ci risulta, ciò è esattamente il contrario della Verità.


Franco Rol