Una breve constatazione sullo scetticismo nei confronti di Gustavo Adolfo Rol

- 22 maggio 2003 -

Da qualche tempo a questa parte, osserviamo un curioso fenomeno di clonazione: gli scettici, compresi quelli che hanno s-parlato di Rol senza averlo conosciuto, generalmente gli amici di Piero Angela, sono sempre più numerosi sullo schermo tv e sui giornali, per confutare ogni volta che se ne presenti l'occasione qualche pseudo-fenomeno paranormale. Abbiamo già detto che in certi casi siamo d'accordo su questo profilo, ma il recente ampliarsi di tale strategia ricorda un po' troppo la diffusione di un morbo virale. Ci sembra quindi giusto dare un quadro sintetico su cosa pensiamo delle loro posizioni nei confronti di Rol. La cosa più importante da rilevare, è che lo scetticismo nei confronti di Rol è, in media, inversamente proporzionale alle volte che gli scettici lo hanno incontrato: con l'aumento degli incontri infatti, lo scetticismo tende a diminuire, tanto che, da 3/4 incontri in poi, anche per i più coriacei positivisti scompare del tutto. Lo scetticismo, quindi, decresce con l'aumento degli incontri. È pertanto inversamente proporzionale a tale aumento. Se si è incontrato Rol 0 volte, lo scetticismo è scontato. E la maggior parte degli scettici che hanno scritto di Rol fanno parte di questa categoria, tanto che le loro speculazioni si moltiplicano indefinitamente senza appoggiarsi sulla conoscenza reale del personaggio (o su di un approfondimento esente da pregiudizi).

Essi tendono ad appoggiarsi, oltre che al loro pregiudizio, alle opinioni di 3 scettici doc, gli unici che hanno brevemente conosciuto Rol, ovvero Piero Angela (2 volte), Piero Cassoli (1 volta) e Tullio Regge (2 volte). Di Angela abbiamo già parlato. Piero Cassoli, uno dei maggiori rappresentanti italiani della ricerca parapsicologica, ha incontrato Rol solo una volta, nel 1967, insieme a Massimo Inardi, anche lui importante studioso in questo settore. La relazione che i due fecero all'epoca (CSP, Quaderni di Parapsicologia, 1/1970) fu entusiastica, però sospesero il giudizio in attesa di controlli "scientifici". Inardi reincontrò Rol altre tre volte, nel 1975, e si arrese all'evidenza di fenomeni assolutamente incredibili, tanto da rinunciare ad insistere sulla questione scientifica, per lo meno con i parametri attuali (Dimensioni Sconosciute, 1978). Cassoli invece non è stato più ricevuto da Rol, per svariate ragioni, la prima delle quali è riconducibile ad una questione di incompatibilità caratteriale. Fino a prova contraria ognuno a casa sua invita chi gli pare. E se qualcuno non gli va a genio di certo non è tenuto ad invitarlo di nuovo. Vedendosi rifiutato, il buon Pierino II, frustrato per vedere allontanarsi sempre più il premio Nobel tanto agognato nel suo campo di ricerca, premio che uno come Rol gli avrebbe certamente consentito di ottenere..., ha scritto una relazione nel 1987 (20 anni dopo: Quaderni di Parapsicologia - Atti - 1987, vol.19, 1988) in cui rimane dubbioso, se non scettico, sulle reali possibilità di Rol, perché in tutti questi anni, il "vecchietto" Rol (nel 1987 ha 84 anni) non si è mai sottoposto ai soliti controlli scientifici, o meglio, ai controlli scientifici di Cassoli. I signori del Cicap sbandierano questa relazione di Cassoli come dimostrativa della liceità delle loro insinuazioni, in realtà, anche qui, come in tutto il resto d'altronde, un'analisi un po' più approfondita dimostra che l'opinione di Pierino II è solo il risultato della sua frustrazione, oltre che del suo agnosticismo (è lui che ci ha detto di essere "agnostico", un'altra buona ragione per Rol di non invitarlo più.). Comunque, ricordiamo che praticamente tutti i parapsicologi che hanno avuto occasione di incontrare Rol ne sono stati entusiasti, e si tratta di studiosi dello stesso calibro del Cassoli. Ad esempio, potremmo citare il dott. Gastone De Boni: «Ho incontrato le personalità più straordinarie della parapsicologia...ma Rol è la più straordinaria di tutte», oppure il prof. Hans Bender, cattedratico di Friburgo: «...mi fece assistere a cose talmente straordinarie che avevano del miracoloso. Dedicherei un anno della mia vita a studiare il dott. Rol».

Quindi, per concludere, il Cicap costruisce i suoi castelli sulla base di soli 3 incontri avvenuti tra Rol e i due Pierini (2 Angela e 1 Cassoli), i quali, se forse si fossero comportati diversamente, lo avrebbero potuto reincontrare e magari ricredersi, cosa che è successa a molte persone, come al dott. Massimo Inardi. Quanto alla opinione di Regge, anche lui del Cicap e terzo pilastro degli scettici, essa se non altro è la più neutra tra quelle dubbiose, e si basa solo sull'impossibilità di avallare gli esperimenti di Rol senza una adeguata sperimentazione "scientifica". Lo stesso Regge, sul quotidiano La Stampa dell' 11/07/1986 così scriveva: «Non possiedo d'altra parte elementi di giudizio tali da poter criticare o avallare gli esperimenti del dottor Rol». L'opinione di Regge è l'unica che ci sentiamo di rispettare, sia perché, dei tre, è l'unico vero scienziato, sia perché, ce ne rendiamo conto, la Scienza di Rol è quella del futuro mentre quella di Regge è quella del presente, e non possiamo pretendere salti quantici a chi oramai è ben sistemato su di una determinata orbita...Tutto ciò che ci auguriamo è che egli abbia da vivere abbastanza per proporgli quanto prima la spiegazione, oltreché la replica, delle possibilità insite in ogni essere umano.

 

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L'illusione degli Illusionisti