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NOVEMBRE 2006
- Il regista Franco Zeffirelli, nell'autobiografia appena uscita presso
Mondadori, dedica alcune pagine (277-282) alla sua amicizia con Gustavo Adolfo
Rol. Ci piace riportare questa descrizione:: «Rol
aveva questi poteri immensi, per noi inconcepibili, ma non li impiegò
mai per trarne vantaggi materiali. (...) Per molte ragioni mi faceva
pensare a Madre Teresa. La mattina visitava i malati terminali
all'ospedale, e li accompagnava verso un dolce trapasso tenendoli per
mano, parlandogli, fino al loro ultimo istante di vita.»
- È uscito il libro La Coscienza Sublime. L'incontro con la poetessa Elda Trolli Ferraris,
un testo molto interessante che raccoglie una serie di lettere di Rol
indirizzate all'amica Elda Trolli Ferraris, una poetessa nota negli
anni '30. Oltre alle lettere, vi sono i commenti e le analisi testuali
alle poesie dell'autrice, alla quale Rol desiderava dare il suo
contributo. Il libro è curato da M.L. Giordano e da Gianfrancesco
Ferraris di Celle, figlio di Elda Trolli. Maggiori dettagli nella
pagina dei "Libri".
* * * * * * *
OTTOBRE 2006
Il giornalista e scrittore Roberto Gervaso dedica alcune pagine a Gustavo A. Rol nel suo libro appena uscito Ve li racconto io. A tu per tu con i protagonisti del novecento (Mondadori). Si tratta di un testo ampliato e aggiornato che riprende La pulce nell'orecchio. Interviste famose, del 1979. Nel nuovo libro si trovano alcuni interessanti commenti inediti. Ne proponiamo un breve estratto:
«È
un uomo cortese, alquanto laconico ed enigmatico. Confidenza ne dà
poca, ma mette subito l’interlocutore a suo agio. Il volto, che sembra
forgiato da un bulino, emana un magnetismo inquietante e inquisitorio.
Si sente un oracolo e a oracolo si atteggia, negando di esserlo. Gli
chiedo se sia un sensitivo. Quasi offeso, mi risponde di no. Gli
domando se sia un medium, e per poco non mi mette alla porta.
Certamente possiede quei poteri paranormali, latenti in ognuno di noi,
che pochi portano alla luce e sviluppano. Gli esperimenti cui fa
assistere me, mia moglie e un paio di altri amici, fra cui
l’amministratore delegato della FIAT, Cesare Romiti, sono sbalorditivi:
epifanie di oggetti, letture del pensiero, viaggi nel futuro e nel
passato. Io, laico e deista, allergico all’occultismo e a ogni
trascendenza, non credo ai miei occhi e alle mie orecchie. Eppure, i
miei occhi vedono benissimo, e benissimo sentono le mie orecchie.»
«Parla
come un teologo e un filosofo, con vigore e pacatezza. Cambia
espressione e il tono della voce vibra indispettito quando gli faccio
il nome di Piero Angela, che ha messo in dubbio le sue facoltà, le sue
possibilità. Io sto a quello che vedo, e quello che vedo ha del
prodigioso.»
GIUGNO 2006
Sul nostro sito ci capita spesso (soprattutto in questa pagina) di
dover controbattere allle affermazioni presuntuose e infamanti dei
detrattori di Rol, generalmente prestigiatori che non lo hanno
conosciuto che sono convinti di sapere come stanno le cose. Due liberi
professionisti (Giuseppe Vercelli, psicoterapeuta, e Carlo Buffa di
Perrero, imprenditore nel settore turistico) che sono anche
prestigiatori dilettanti hanno conosciuto bene Rol. Siccome la
testimonianza diretta dalla loro voce è più eloquente di qualsiasi
analisi speculativa, la proponiamo qui di seguito (in formato mp3):
Giuseppe Vercelli (tratto dal documentario di M. Bonfiglio, per sua gentile concessione, ottobre 2005)
Carlo Buffa di Perrero (tratto da una trasmissione televisiva di una rete locale piemontese, ottobre 2004)
APRILE 2006
Il prestigiatore Mariano Tomatis, divenuto ormai il più accanito
detrattore di Gustavo A. Rol e dileggiatore di noi poveri idioti che
saremmo tutti stati presi per il naso (compresi Romiti, Zeffirelli,
Bevilacqua, Fellini, Gervaso, Messori...per citarne solo alcuni) ha
recentemente raggiunto l'apice della malafede e della scorrettezza. In
data 7 aprile scrive sul suo sito che «...Gustavo Rol [non] ha mai
concesso ad alcun prestigiatore di assistere ai suoi fenomeni.».
Strano, perchè a noi invece risulta che Gustavo Rol abbia conosciuto 3
(dicasi TRE) prestigiatori (p.s. ottobre 2007: il numero è salito a QUATTRO / p.s. 2013: CINQUE), due dei quali (dicasi DUE) hanno assistito ai suoi fenomeni (p.s.: TRE),
senza riscontrare alcun trucco. Ne parliamo ampiamente in queste
pagine, e si tratta di fatti stranoti da tutti verificabili, che anche
Tomatis conosce bene. Come se non bastasse, in data 21 aprile prende
spunto dalla vicenda di una prostituta kenyota, di nome Salomé, di cui
hanno parlato i quotidiani, che ha deciso di mettersi a disposizione
della scienza in quanto sembrerebbe immune dall'AIDS. Questa la
riflessione del Tomatis:
«Salomé
non sarebbe mai ammessa ai salotti della Torino bene, ma a differenza
dei molti uomini dotati di poteri straordinari - tenuti rigorosamente
per sé e per una stretta cerchia elitaria di conoscenti - Salomé è
umile. E alla Scienza dice "sì". (...) Quale altezza morale, di fronte
ai patetici "La Scienza non può analizzare lo Spirito".»
In questa affermazione c'è tutta l'ignoranza, oltre che la
frustrazione, di una persona che non ha mai incontrato in vita sua
Gustavo Rol e che sembra non essersi nemmeno degnata di dare uno
sguardo alle centinaia (dicasi CENTINAIA) di testimonianze su di lui.
Rol ha dedicato la sua vita al prossimo, sempre gratuitamente e senza
chiedere niente in cambio. Una missione portata avanti con abnegazione
che neanche se Tomatis vivesse 1000 anni sarebbe in grado di
eguagliare. Ma a parte questo, stupisce il paragone fatto con quella
ragazza kenyota: è chiaro a tutti infatti che mettere a disposizione il
proprio corpo per analisi del sangue è cosa quantomai facile. Ma si può
forse pretendere lo stesso per le possibilità di Gustavo Rol,
che sono molto più simili a un'intuizione creatirice? E già che ci
siamo, perchè non chiedere a Mozart (immaginiamolo vivo) di mettersi a
disposizione della Scienza per capire come fa a comporre Il flauto magico? oppure a Picasso per conoscere il meccanismo del suo pensiero nel momento in cui dipinge Guernica?
Ma no, loro, presuntuosi come Rol, frequentavano salotti...non sono
umili come Salomè, o come Tomatis... Ma questo illusionista che
strumentalizza la storia di questa prostituta ai fini delle sue
indebite analisi, difficilmente potrà raggiungerne la dignità. E poi,
Rol non era uomo da salotti, esempio di superficilità e di apparenze
ben distanti dal rigore e dalla serietà del suo carattere. Certo, a
casa sua spesso ha incontrato amici che facevano parte della èlite. Ma
confondere quegli incontri con chiacchiere da salotto può capitare solo
a chi di Rol non ne sa quasi nulla. La ciliegina sulla torta viene
infine dalla frase conclusiva che si vorrebbe attribuire a Rol: "La Scienza non può analizzare lo Spirito". Ebbene, Rol non ha mai fatto questa affermazione.
Infatti si tratta di un errore di trascrizione da parte di qualche
giornalista (ma anche, in malafede, dai membri del CICAP - da noi
soprannominato Comitato Inquisitore per la Condanna delle Affermazioni sul Paranormale) del titolo dato a una lettera inviata da Rol a La Stampa, lettera che fu pubblicata il 03.09.1978, pag. 3, con il titolo “La scienza non può ancora analizzare lo spirito”.
Con questo titolo il quotidiano aveva inteso sintetizzare i contenuti
della lettera, nella quale Rol dichiarava le sue difficoltà a mettersi
a disposizione degli studiosi nel modo in cui loro avrebbero voluto. Ma
il titolo non lo scelse Rol, e in ogni caso vi è un dettaglio non
indifferente: la parola “ancora”, che fa assumere alla frase un suono
ben diverso. Comunque a scanso di equivoci, e per seppellire
definitivamente le manipolazioni di Tomatis & C., riportiamo cosa
aveva risposto Gustavo Rol a Roberto Gervaso che lo intervistò per il Corriere della Sera del 31.12.1978, pag. 8, pochi mesi dopo l'articolo su La Stampa (pregansi gli scettici di andare a verificare, e quindi tacere):
Gervaso: « Potrà mai la scienza analizzare lo spirito? »
Rol: «Sì, nell'istante stesso in cui perverrà a identificarlo. Son certo che a tanto giungerà l'ansia dell'uomo.»
MARZO 2006
- È uscito il libro "Il Mistero e la Fede. Gustavo Rol e Padre Pio da Pietrelcina",
di Vincenzo Mercante. Si tratta di una edizione riveduta di un testo
uscito nel 2004, poi ritirato. L'autore ci ha chiesto chiarificazioni
ed è stato anche molto gentile da proporci una collaborazione, che gli
abbiamo fornita scrivendo una appendice. Una breve recensione del libro
si può leggere alla pagina dei "Libri".
GENNAIO 2006
- Da alcune settimane è uscito un gradevole libro, senza grandi
ambizioni saggistiche ma comunque interessante, intitolato Il segreto di Leonardo (Rizzoli). L'autore è il conduttore televisivo Roberto Giacobbo, che ormai da molti anni si occupa di "misteri" di vario tipo. Il libro, come si può immaginare, prende spunto dal Codice Da Vinci,
e l'autore propone alcune sue idee di cui qui non ci occuperemo. La
ragione per cui lo citiamo è che verso il fondo, in un capitolo
intitolato I Leonardo da Vinci nella storia
egli accenna a tre personaggi speciali: Imhotep, Nostradamus e...
Gustavo A. Rol. Sapevamo della stima che Giacobbo ha nei confronti di Rol,
e siamo contenti che lo abbia collocato quasi al suo giusto posto...Ci
ha fatto tra l'altro piacere leggere: «Gustavo
Rol non è mai stato un medium. Lui era, secondo molti, un illuminato
che attraverso un lungo percorso spirituale era riuscito a scoprire
cose sconosciute ai più». Ogni tanto, per fortuna, qualcuno sa di cosa sta parlando. Grazie Giacobbo.
-
Nel documentario di Maurizio Bonfiglio su Gustavo Adolfo Rol, cui più sotto
facciamo cenno, si trova una importante testimonianza (importante
soprattutto per gli scettici, non tanto per noi) di un altro
prestigiatore (oltre a Buffa di Perrero) che ha visto gli esperimenti
di Rol. Si tratta dello psicoterapeuta Giuseppe Vercelli, gà psicologo
personale del campione del mondo di sci alpino Giorgio Rocca. Ecco un
estratto dalla sua intervista: «Per quanto riguarda gli esperimenti io non dissi mai a Rol che facevo parte del Circolo Amici della Magia di Torino. Mi dilettavo nella prestidigitazione. E lui faceva spesso degli esperimenti di carte. La cosa curiosa è che lui non toccava queste carte. E questo è assolutamente certo,
anche perché io in quel momento avevo un occhio critico. Quindi la cosa
che mi ricordo di più, che più era evidente, che mi sorprendeva, mi
divertiva... era proprio che queste carte venivano spesso trovate
girate al contrario, pur lui non toccandole, e io di questo sono
assolutamente certo». Vorremmo suggerire a Striscia la Notizia di cominciare a preparare un tapiro per Piero Angela e soci...
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